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Tipi di Laser per il Restauro e la Conservazione

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Posted By poderosiarte

La scelta del laser dipende dall’interazione desiderata con il materiale da trattare. Il principio di base è la Pulizia Laser Ablativa Selettiva: l’energia della luce viene assorbita in modo differenziato, vaporizzando lo strato di degrado (es. nerofumo, croste nere) senza intaccare il substrato originale sottostante.

1. Laser Nd:YAG (Neodymium-Doped Yttrium Aluminium Garnet)

È il tipo di laser più comune e versatile nel restauro. Può operare a diverse lunghezze d’onda (armoniche):

  • IR (Infrarosso – 1064 nm): La lunghezza d’onda fondamentale. Eccellente per la pulitura di materiali inorganici come pietra, marmo, terracotta e ceramica. È molto efficace contro le croste nere (solfati di calcio) e le deposizioni di particolato inquinante. L’energia è assorbita fortemente dallo strato superficiale sporco ma riflessa dal substrato chiaro e pulito sottostante.
  • 2a Armonica – Verde (532 nm): Utilizzata per materiali più sensibili o per rimuovere patine biologiche (alghe, licheni) da superfici lapidee. È anche impiegata per la pulitura di dorature, dove l’IR rischierebbe di scaldare e danneggiare la foglia d’oro.
  • 3a Armonica – UV (355 nm): La più delicata. Viene utilizzata per interventi su materiali estremamente sensibili come dipinti murali, affreschi e cartoni preparatori. L’energia UV viene assorbita in uno strato superficialissimo, permettendo la rimozione di vernici ossidate o sporco senza penetrare nel colore originale.

2. Laser Er:YAG (Erbium-Doped Yttrium Aluminium Garnet) – 2940 nm

Questo laser ha una lunghezza d’onda che viene assorbita molto bene dall’acqua. È quindi ideale per:

  • Materiali igroscopici: Come il legno e l’avorio.
  • Superfici con patine biologiche umide.
    L’azione di pulizia è spesso meccanica: il vapore acqueo creato dall’impatto del laser “scoppia” e stacca lo strato di degrado. È meno termico dell’Nd:YAG.

3. Laser a CO₂ (Anidride Carbonica) – 10.600 nm

  • Utilizzo: Principalmente per la pulitura di metalli (es. bronzi, ottoni). La sua lunghezza d’onda è ottimale per rimuovere corrosioni e prodotti di ossidazione.
  • Limitazione: Essendo un laser a onda continua (piuttosto che a impulsi), genera più calore e richiede un controllo molto attento per non danneggiare il substrato. Non è adatto per materiali organici o pietra.

Tutti i Passaggi di un Intervento di Restauro con Laser

L’utilizzo del laser non è un processo “puntare e sparare”. È un protocollo scientifico rigoroso.

Fase 1: Diagnosi e Progettazione (Pre-Intervento)

  1. Analisi Storico-Artistica e Materica: Studio dell’opera, della sua tecnica esecutiva e dei materiali costitutivi.
  2. Caratterizzazione degli Strati di Degrado: Utilizzo di tecniche diagnostiche (spettroscopia FT-IR, microscopia, ecc.) per identificare la composizione chimica dello strato da rimuovere (es. crosta nera, vernice, graffiti) e del substrato originale.
  3. Test di Pulitura (Campagna di Test): È la fase più critica.
    • Si scelgono alcune aree campione, poco visibili.
    • Si testano diverse lunghezze d’onda del laser (se disponibili).
    • Si regolano con precisione i parametri operativi: Energia per impulso (Fluenza o J/cm²)Frequenza di impulso (Hz)diametro del spotvelocità di scansione.
    • L’obiettivo è trovare la “finestra di pulitura”: il range di energia in cui lo strato di degrado viene rimosso efficacemente, mentre il substrato originale rimane completamente intatto.
  4. Valutazione dei Risultati dei Test: I test vengono valutati visivamente (con lenti e microscopi) e con analisi chimiche per assicurarsi che non ci siano:
    • Alterazioni cromatiche (ingiallimento, sbiancamento).
    • Fusioni superficiali (dovute al calore).
    • Residui di pulitura indesiderati.

Fase 2: Setup e Sicurezza (Preparazione Operativa)

  1. Preparazione dell’Area di Lavoro: L’opera viene isolata e il cantiere viene oscurato.
  2. Installazione del Sistema di Aspirazione: Un sistema di aspirazione con filtri HEPA viene posizionato vicino al punto di lavoro per catturare i fumi e le particelle ablate (che possono essere tossiche), proteggendo l’operatore e l’ambiente.
  3. Misure di Sicurezza: L’area viene delimitata e segnalata. Tutti gli operatori e i presenti devono indossare occhiali di protezione specifici per la lunghezza d’onda del laser in uso.

Fase 3: Intervento di Pulitura (Esecuzione)

  1. Pulitura Grossolana: Nelle fasi iniziali, si può lavorare con parametri leggermente più energetici per rimuovere gli strati più spessi e meno aderenti.
  2. Pulitura di Precisione (Finitura): Man mano che ci si avvicina alla superficie originale, si riduce l’energia e si affina il controllo. L’operatore lavora spesso osservando attraverso un sistema di visione binoculare integrato, che garantisce massima precisione.
  3. Pulitura Differenziata: L’operatore modifica continuamente i parametri in base a ciò che incontra. Un’area con vernice spessa richiederà più energia di una con un pigmento sensibile sottostante. È un processo di continuo adattamento.
  4. Monitoraggio Continuo in Tempo Reale: L’operatore osserva costantemente l’effetto del laser, fermandosi immediatamente non appena vede la superficie originale “pulita”. Il processo è auto-limitante: quando lo strato di degrado è rimosso, l’energia non viene più assorbita e l’ablazione si ferma.

Fase 4: Verifica e Conclusione (Post-Intervento)

  1. Ispezione Finale: L’opera viene esaminata con luce radente, UV e microscopio per verificare l’omogeneità della pulitura e l’assenza di danni.
  2. Documentazione: Vengono scattate foto “dopo” per confrontarle con quelle “prima”. Tutti i parametri utilizzati e le osservazioni vengono registrati in una scheda di intervento.
  3. Eventuali Trattamenti Complementari: La pulitura laser è spesso solo la prima fase. Dopo la pulitura, l’opera potrebbe richiedere:
    • Consolidamento di micro-fessurazioni.
    • Stuccatura (se necessario).
    • Protezione finale con prodotti specifici (es. silicati per la pietra) per rallentare il futuro degrado.

Vantaggi Principali del Laser:

  • Controllo e Precisione a livello micrometrico.
  • Assenza di Contatto Meccanico.
  • Pulitura “a secco”, senza uso di solventi chimici.
  • Selettività, basata sulla differenza di assorbimento tra degrado e originale.
  • Completa Reversibilità del processo di pulitura (a livello fisico).

Svantaggi/Limitazioni:

  • Costo elevato delle apparecchiature.
  • Formazione specialistica richiesta per l’operatore.
  • Non efficace su tutti i tipi di degrado (es. macchie di ruggine profonde, alcuni tipi di vernici trasparenti).
  • Rischio di alterazioni termiche se i parametri non sono ottimizzati correttamente.

In conclusione, il laser non è una bacchetta magica, ma uno strumento potentissimo che, quando utilizzato da professionisti con rigoroso protocollo scientifico, permette di raggiungere risultati di pulitura e conservazione eccezionali e prima impensabili.

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