Il rigatino come linguaggio del rispetto
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Posted By poderosiarte
Tra le tecniche di reintegrazione pittorica, il “rigatino” è una delle più riconoscibili. Sottili linee parallele, visibili da vicino ma invisibili da lontano, permettono di ricostruire le parti mancanti senza confondere antico e moderno.
Questo metodo, nato con Cesare Brandi e l’Istituto Centrale del Restauro, è una forma di etica visiva. Il rigatino non finge, ma dialoga. L’osservatore vede la lacuna ricomposta ma riconosce la traccia del tempo.
Ogni restauratore lo interpreta con sensibilità personale: il colore, la densità delle linee, il ritmo del tratto. È un gesto tecnico e poetico insieme, dove la mano moderna si avvicina a quella antica senza mai sostituirla.