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Cosa sono i Deumidificatori: Guida alla Disidratazione Controllata

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Posted By poderosiarte

Un deumidificatore è un apparecchio elettromeccanico progettato per ridurre il livello di umidità relativa (UR) presente in un ambiente chiuso. Il suo funzionamento si basa sul principio fisico della condensazione o, in alcuni modelli, sull’assorbimento.

  1. Deumidificatori a Refrigerazione (a Condensazione): Sono i più comuni. L’aria umida viene aspirata da una ventola e fatta passare su una batteria evaporatrice (fredda). Qui, il vapore acqueo in eccesso condensa, trasformandosi in acqua liquida che viene raccolta in un serbatoio o scaricata. L’aria, ora più secca, viene quindi riscaldata da una batteria condensatrice e reimmessa nell’ambiente.
  2. Deumidificatori a Essicante (Assorbimento): Utilizzano un rotore igroscopico (spesso a base di gel di silice) che attrae e trattiene fisicamente le molecole d’acqua dall’aria che lo attraversa. Questo rotore viene poi costantemente rigenerato (asciugato) da un flusso d’aria calda, che rilascia l’umidità assorbita all’esterno del locale trattato. Sono particolarmente efficaci a basse temperature e per ottenere livelli di umidità molto bassi.

L’obiettivo finale è il controllo del microclima, un parametro fondamentale per la salvaguardia di qualsiasi materiale, ma vitale nel contesto dei Beni Culturali.


L’Utilizzo nel Restauro e nella Conservazione dei Beni Culturali: Una Questione di Vita o di Morte

Nel restauro, il deumidificatore non è un semplice elettrodomestico, ma uno strumento di terapia ambientale essenziale. L’umidità relativa (UR) è, insieme alla temperatura, il principale agente di degrado per i materiali storici e artistici. Il suo controllo è una pratica di conservazione preventiva.

Perché l’Umidità è Dannosa?
L’eccesso di umidità (generalmente sopra il 65% UR) innesca e accelera una serie di processi distruttivi:

  • Danni Chimici: L’acqua agisce da catalizzatore per reazioni chimiche di degradazione. Ad esempio, causa l’idrolisi dei leganti nelle pitture e nelle carte, rendendoli fragili e giallastri. Nei metalli, accelera drammaticamente i processi di corrosione (es. ruggine per il ferro, verderame per il bronzo).
  • Danni Biologici: Un ambiente umido è l’habitat ideale per muffe, funghi, batteri e insetti xilofagi (tarli). Le spore delle muffe macchiano in modo permanente e indelebile tele, carte, legno e cuoio, oltre a rappresentare un rischio per la salute. I tarli divorano il legno, compromettendone la struttura.
  • Danni Fisico-Meccanici: I materiali igroscopici (come legno, carta, tessuti, pergamena) assorbono e rilasciano umidità, dilatandosi e contraendosi. Questi cicli continui causano fessurazioni, distacchi di strati pittorici, deformazioni irreversibili (es. tavole lignee che si imbarcano) e sollevamenti di dorature e pellicoli pittorici.

Applicazioni Pratiche nel Restauro:

  1. Emergenze e Primo Intervento: In caso di allagamenti, incendi (dove l’acqua dei vigili del fuoco è dannosa quanto il fuoco) o infiltrazioni, il primo passo è un’azione di deumidificazione massiva e immediata. Vengono installati deumidificatori professionali ad alta capacità in ambienti sigillati per asciugare strutture murarie, pavimenti e oggetti, prevenendo la formazione di muffe nel giro di 24-48 ore.
  2. Restauro di Dipinti su Tela e Tavola: Prima di qualsiasi intervento di pulitura o reintegro, è spesso necessario stabilizzare il supporto. Una tela o una tavola fessurata a causa di sbalzi igrometrici non può essere trattata. Il ricovero dell’opera in un ambiente a umidità controllata (idealmente 45-55% UR) per un periodo prolungato permette al legno e alle fibre tessili di rilassarsi e riacquistare una forma più stabile, facilitando le successive operazioni di foderatura o consolidamento.
  3. Restauro di Affreschi e Pitture Murali: L’umidità di risalita capillare dai muri è il peggior nemico degli affreschi. Causa efflorescenze saline (macchie bianche di sali che sollevano lo strato pittorico), distacchi dell’intonaco e attacchi biologici. In attesa di interventi strutturali risolutivi (es. taglio meccanico delle murature, barriere chimiche), i deumidificatori sono usati per controllare il fenomeno e ridurre i danni, creando un microclima meno favorevole alla migrazione dei sali e alla crescita biologica.
  4. Conservazione di Manufatti Lignei, Cartacei e Tessili: Per sculture in legno, mobili antichi, libri, pergamene e arazzi, il controllo dell’umidità è fondamentale. Un ambiente stabilizzato tra il 45% e il 55% UR previene le deformazioni, fissa le fibre e protegge da attacchi biologici. Le teche museali e i depositi di archivi e biblioteche sono spesso dotati di sistemi di climatizzazione e deumidificazione integrata.
  5. Restauro di Reperti Archeologici: I reperti organici (legno, cuoio, tessuti) provenienti da scavi umidi o sottomarini richiedono un’essiccazione estremamente lenta e controllata. Un deumidificatore permette di gestire questo processo, evitando che l’acqua, evaporando troppo rapidamente, causi il collasso delle cellule e la distruzione dell’oggetto.
  6. Preparazione di Ambienti per Interventi: Prima di un restauro (ad esempio, la stuccatura di un marmo o l’applicazione di un consolidante), è fondamentale che le superfici siano asciutte. I deumidificatori vengono utilizzati per “preparare il cantiere”, creando le condizioni ideali affinché i materiali moderni di restauro (resine, adesivi, stucchi) aderiscano correttamente e non creino danni a lungo termine.

Conclusioni
Nel restauro, il deumidificatore è quindi uno strumento di prevenzione, stabilizzazione e terapia. Il suo uso consapevole, spesso abbinato a un costante monitoraggio microclimatico con datalogger, non serve a “seccare” gli oggetti, ma a riportare e mantenere l’umidità relativa in un range di sicurezza, definito da standard internazionali di conservazione. In questo modo, si agisce sulla causa primaria del degrado, prolungando la vita delle opere d’arte e preservando la loro integrità materiale e storica per le generazioni future. È un presidio tecnologico al servizio della memoria, un baluardo contro l’inesorabile azione distruttiva del tempo e dell’umidità.

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Cesare Poderosi — Restauro e Conservazione di Beni Culturali
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