Architetture ferite: restaurare senza riscrivere
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Posted By poderosiarte
“Restaurare non è rifare, ma conservare l’anima delle rovine.” – Eugène Viollet-le-Duc
I monumenti antichi portano sul corpo le ferite del tempo. Il compito del restauratore non è cancellarle, ma impedire che diventino letali. Ogni crepa, ogni lacuna strutturale racconta la storia di un edificio vissuto.
Nel restauro architettonico, la struttura e la superficie devono dialogare. Prima si analizza la stabilità, poi si lavora sulla materia visibile. Tecniche di consolidamento con calci idrauliche, iniezioni compatibili, fibre di vetro o basalto si combinano con la sensibilità artistica.
Un edificio restaurato non deve sembrare “nuovo”, ma riconciliato con la propria storia. Ogni intervento è un atto di umiltà verso il tempo.