Affreschi e Pittura Murale

La pelle del muro: il respiro degli affreschi antichi

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Posted By poderosiarte

Ogni affresco è un organismo vivo. Le sue superfici respirano, si muovono, reagiscono al tempo e all’ambiente. L’artista imprime nella calce non solo colore ma anche anima, e il restauratore diventa oggi il custode di questa fragile vitalità.

Conservare un affresco significa entrare in dialogo con la materia: capire le variazioni di temperatura e umidità, studiare la presenza di sali o microfratture invisibili che nel tempo ne minacciano la stabilità. Il restauro moderno si fonda su analisi diagnostiche precise — termografia, spettroscopia, analisi dei leganti — che permettono di “ascoltare” il muro prima di toccarlo.

Il processo di restauro diventa quindi un atto di cura. Non si tratta di riportare un affresco alla brillantezza originaria, ma di restituirgli la capacità di raccontare. Puliture selettive, consolidamenti puntuali, reintegrazioni cromatiche leggere: ogni gesto rispetta la memoria del tempo. Così l’affresco torna a respirare, e con esso la voce di chi lo ha creato secoli fa.

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