La Documentazione nel Restauro: Perché Foto, Schede e Report sono Opere d’Arte
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Introduzione: La Memoria del Restauro
Ogni intervento di restauro è un momento unico e irripetibile nella vita di un’opera d’arte. È un dialogo profondo con la sua materia, la sua storia e le sue ferite. In questo contesto, la documentazione non è una semplice procedura burocratica, ma un atto scientifico, deontologico e, in un certo senso, creativo. Essa costituisce la memoria permanente dell’intervento, un’eredità di conoscenza per il restauratore di oggi e per quelli di domani. Questo articolo esplora i molteplici volti della documentazione, mostrando come foto, schede e report siano, a tutti gli effetti, opere d’arte della conoscenza.
Capitolo 1: Il Triangolo della Documentazione Perfetta
Una documentazione completa si regge su tre pilastri fondamentali, che corrispondono alle domande chiave del restauro:
- DOVE? – La Documentazione Grafico-Fotografica: Risponde all’esigenza di localizzare il degrado e l’intervento.
- COSA? – La Documentazione Diagnostica: Risponde all’esigenza di identificare materiali e cause del degrado.
- PERCHÉ? e COME? – La Documentazione Scritta e Descrittiva: Risponde all’esigenza di spiegare le scelte, i materiali e le metodologie adottate.
Capitolo 2: Gli Occhi della Memoria – La Documentazione Fotografica
La fotografia è il testimone più immediato e potente dello stato dell’opera.
- Fotografia di Stato di Fatto (Pre-Intervento):
- Viste d’Insieme: Inquadrature frontali e d’insieme per contestualizzare l’opera.
- Viste di Dettaglio: Riprese ravvicinate di ogni area di degrado (fessurazioni, distacchi, lacune).
- Luce Radente: Fondamentale per esaltare le irregolarità superficiali (sollevamenti, micro-ammaccature). La luce viene posizionata con un angolo molto accolo (circa 10-15 gradi) rispetto alla superficie.
- Scala Metrica e Cartellino Identificativo: Obbligatori per riferimento e scala.
- Fotografia in Luce Speciale:
- Ultravioletta (UV): Rivela ritocchi, ridipinture e vernici non originali, che appaiono come macchie scure o fluorescenti in modo differenziato.
- Infrarossa (IR) e Riflettografia IR: Penetra gli strati pittorici superficiali, rendendo visibili i disegni preparatori, le incisioni e i “pentimenti” dell’artista.
- Fotografia Durante l’Intervento (Work in Progress):
- Documenta ogni fase significativa: dalla pulitura, al consolidamento, alla stuccatura.
- È una prova inconfutabile del lavoro svolto e del “prima/dopo”.
- Fotografia di Stato Finale (Post-Intervento):
- Scattate nelle stesse identiche condizioni di luce e inquadratura delle foto “prima”, per un confronto oggettivo ed efficace.
Capitolo 3: Le Mappe del Degrado – La Documentazione Grafica
Le mappe sono la traduzione grafica, schematica e immediatamente leggibile dello stato di conservazione.
- Metodologia: Si utilizza una base fotografica o un rilievo in scala dell’opera. Su di essa, si tracciano con simboli grafici e colori convenzionali (una legenda è obbligatoria) tutti i fenomeni di degrado.
- Simbologia Standard (es. UNI 11182:2006):
- Rosso: Distacchi, sollevamenti.
- Verde: Biodeterioramento (muffe, funghi).
- Blu: Alterazioni cromatiche (ossidazioni, sbiadimenti).
- Giallo: Lacune, abrasioni.
- Arancione: Fessurazioni, craquelure.
- Vantaggi: Consentono una visione d’insieme immediata, quantificano il degrado e sono fondamentali per la pianificazione delle priorità di intervento.
Capitolo 4: Il Cantiere della Scienza – La Documentazione Diagnostica
Questa sezione raccoglie tutti i dati scientifici acquisiti prima e durante il restauro.
- Analisi Non Invasive in situ:
- Spettroscopia XRF (X-Ray Fluorescence): Identifica gli elementi chimici presenti, aiutando a riconoscere i pigmenti.
- Spettroscopia FT-IR (Fourier Transform Infrared): Identifica i leganti organici (oli, resine, cere) e alcuni prodotti di degrado.
- Analisi Micro-Invasive (su micro-campioni):
- Microscopia Ottica ed Elettronica (SEM): Osserva la stratigrafia della pellicola pittorica.
- Analisi Cross-Section: Osservazione della sezione trasversale di un micro-campione, che rivela l’ordine e la composizione di tutti gli strati (preparazione, imprimitura, colore, vernice).
Capitolo 5: Il Racconto dell’Intervento – La Documentazione Scritta
È la narrazione critica e scientifica di tutto il processo.
- La Scheda di Intervento: Il cuore della documentazione. Deve contenere:
- Anagrafica dell’Opera: Autore, titolo, data, dimensioni, tecnica, supporto.
- Storia Conservativa: Interventi precedenti documentati.
- Diagnosi: Descrizione analitica dello stato di conservazione, supportata dalle mappe e dalle analisi.
- Protocollo d’Intervento: Elenco dettagliato di tutte le fasi, dei materiali usati (con nome commerciale, diluizioni, metodo di applicazione) e dei tempi.
- Note e Osservazioni: Problemi incontrati, scelte difficili, scoperte inaspettate.
Capitolo 6: La Rivoluzione Digitale – Dal 2D al 3D
Le nuove tecnologie stanno trasformando la documentazione in un’esperienza immersiva e iper-realistica.
- Fotogrammetria e Laser Scanner 3D: Creano modelli tridimensionali ad altissima risoluzione dell’opera. Questi modelli sono:
- Misurabili: Si possono estrarre misure precise di qualsiasi punto.
- Analizzabili: Si può applicare qualsiasi tipo di mappa di degrado direttamente sul modello 3D.
- “Immortali”: Costituiscono un backup digitale dell’opera nello stato attuale.
- Realtà Aumentata (AR): Può essere utilizzata per sovrapporre, tramite un tablet o degli occhiali smart, informazioni sul restauro direttamente sull’opera fisica, in tempo reale.
- Database e Piattaforme Cloud: Consentono l’archiviazione, la condivisione sicura e l’interrogazione incrociata di immense moli di dati tra musei e istituzioni.
Capitolo 7: Etica, Deontologia e Futuro
Documentare è un dovere deontologico del restauratore, sancito dalle carte del restauro (es. Carta del Restauro 1972). Significa:
- Trasparenza: Rendere conto del proprio operato alla comunità scientifica e al pubblico.
- Responsabilità: Fornire alle generazioni future tutte le informazioni per comprendere e, se necessario, intervenire nuovamente sull’opera.
- Rispetto: Riconoscere che l’intervento di restauro è un atto umile, che deve essere tracciato e criticabile.
Il futuro della documentazione è sempre più integrato, digitale e interdisciplinare. Sta al restauratore moderno padroneggiare non solo spatola e pennello, ma anche macchina fotografica, software 3D e database, per continuare a scrivere, con rigore e passione, le pagine della storia materiale delle opere d’arte.