Cesare Poderosi: Restauratore di Beni Culturali. La Scienza e l’Arte della Conservazione.
Sono Cesare Poderosi, Restauratore di Beni Culturali abilitato secondo il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004). La mia professione è un’identità, nata da una profonda passione per la materia e per la storia che essa racconta, forgiata da anni di formazione accademica e di pratica sul campo nei cantieri di restauro più significativi del patrimonio italiano.
La Mia Filosofia del Restauro: un Dialogo con il Tempo
Per me, restaurare significa avviare un dialogo rispettoso con il tempo. È un’operazione di ascolto, tesa a decifrare la storia materiale dell’opera, stratificata nei suoi pigmenti, nelle sue dorature, nella sua struttura. L’obiettivo non è un ripristino invasivo, ma un atto di restituzione dell’autenticità, che preserva l’identità e la patina del tempo, garantendo al contempo la piena leggibilità dell’opera.
Un Metodo che Unisce Scienza, Artigianato ed Etica
Approccio ogni progetto come un atto di responsabilità verso la comunità e le generazioni future. Questo gesto coniuga un rigore scientifico nell’analisi e nella scelta dei materiali, una maestria artigianale nell’esecuzione e una sensibilità estetica nell’interpretazione. È un equilibrio delicato, dove la tecnica è sempre al servizio della conservazione e della comprensione dell’opera.
Esperienza al Servizio del Patrimonio Collettivo
Da oltre trent’anni collaboro con le principali istituzioni che custodiscono il nostro patrimonio, tra Soprintendenze, Musei, Diocesi, Enti pubblici e privati. Questo continuo confronto mi ha permesso di intervenire su un vastissimo repertorio di opere, dalle tecniche più antiche a quelle moderne, affrontando ogni volta sfide uniche con un approccio mai standardizzato.

Rigore scientifico e maestria artigianale: Le due anime del restauratore moderno. La scienza fornisce gli strumenti per la diagnostica e la scelta dei materiali; l’artigianato è il sapere manuale che permette di applicare quelle scelte con perizia e rispetto per le tecniche originali.
Abilitazione ai sensi del Codice: Non è un semplice titolo, ma una qualifica legale e professionale che attesta l’iscrizione all’Albo dei Restauratori, garantendo il possesso di specifici requisiti formativi e professionali e l’operato secondo le normative di tutela nazionale.
Dialogo con il tempo: Metafora che esprime l’approccio non invasivo del restauratore, visto come un intermediario che studia il passato dell’opera (i suoi materiali, le sue tecniche, i suoi danni) per progettare un intervento che ne assicuri il futuro.
Storia materiale: È la “biografia” dell’opera scritta nei suoi componenti fisici. Analizzarla significa comprendere non solo come è stata realizzata, ma anche cosa ha subito nel corso della sua esistenza (alterazioni, riparazioni, usura).
Restituzione dell’autenticità: Concetto fondamentale dell’etica del restauro. Significa eliminare ciò che altera o falsifica l’opera (come vecchi restauri sbagliati o depositi di sporco) per riportare alla luce la sua vera essenza, senza tuttavia cancellare le tracce della sua storia.